Massimo M.
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Aggiorno oggi 31/01/2025 dopo il decesso di mio padre ed estrema tristezza la mia recensione, ammettendo anche che ci sono andato giù pesante, questo per il motivo evidente e la situazione difficile, per questo ho corretto alcuni errori scritti durante la prima recensione, ma un figlio deve sempre volere il massimo per il suo vecchietto, all'INI c'è chi lavora sodo, certamente, mai detto il contrario, ma ci sono anche problemi ed è quello che volevo far uscire, solo così si può migliorare. Ormai vada così, mi denunci per diffamazione il proprietario, vorrà dire che si sentirà più forte.
La serietà era prendere atto e chiedere magari un incontro anziché parlare di legali o denunce.
Il risultato non cambia mio padre non c'è più e devo leggere ulteriormente deluso la risposta stizzita del proprietario che però non mi stupisce. Ho anche omesso che avete perso durante il trasferimento ad Ariccia la cartella con i documenti cardiologici di una vita con 15anni di risultati, analisi, operazioni e tutto quello che avevo portato da voi all'INI(in ospedale non lo hanno mai ricevuto, così mi hanno sempre detto), ma tanto ormai è un'inezia visto che non serve più. Rimane il giudizio positivo su tanti infermieri, e negativo sulla clinica, questo sono libero di esprimerlo.
Massimo Maiani
Il 29/11/2024 ho trasferito all'Ini mio padre che si era rotto spalla destra e polso sinistro e che quei benpensanti del PS di Tor Vergata volevano dimettere la stessa notte.
Bene, dopo un inizio dove sembrava il posto giusto, tutto servizi e sorrisi abbiamo scoperto le notevoli cose brutte interne, sia tra gli stessi lavoratori del piano privato 3 che tra equipe, specie la riabilitazione dove qualcuno rema al contrario. Lo dico perché mio padre ha la testa funzionante e quando diceva non mi hanno fatto camminare credo in lui. Premetto il 3 piano è privato e si paga "tutto" in primis per "riabilitare" le persone. Questo se sei semiautonomo, altrimenti come nel caso di mio padre Cesare Maiani non potendo usare entrambe le braccia per 30/40 giorni spesso si metteva su una sedia aspettando i suoi lamenti per essere rimesso a letto dopo che per parecchio tempo non si vedeva nessuno. Questo purtroppo solo adesso che è tardi l'ho saputo altrimenti lo avrei fatto trasferire subito. Per un paziente fermo troppo tempo come dicevano anche i due dottori del piano medico Santoro e la Geriatra(una dottoressa dolcissima) è "fondamentale " muoversi ancora di più specie in casi come quello nostro. Non farlo muovere tutti i giorni ha voluto dire quasi condannarlo ad un sicuro aggravamento che poi lo ha portato al ricovero ad Ariccia, non si può lasciare un paziente tutte quelle ore a letto fermo, papà era entrato con le sue gambe. Ho saputo che la clinica ha parecchi problemi parlando con altri familiari che hanno portato lamentele sia del personale che della riabilitazione, peccato non aver potuto riportarle al Dott. Rocco Alain primario responsabile della riabilitazione, forse deve fare delle verifiche interne per capire tante cose. La cosa che funziona benissimo però è l'ufficio ricoveri, preciso e mai in ritardo quando ti presentano i conti di tutto, pure le virgole, vitto, alloggio, fisioterapia(si fa per dire), analisi, lastre...e porti tu le medicine. Solo 30 giorni tra 100 euro al giorno + le analisi sono costate 1200+1900 grazie di tutto ora mentre scrivo mio padre, una persona che è entrata con le su gambe in ambulanza dopo la caduta e camminava lotta tra la vita e la morte presso la clinica dove lo avete trasferito sulla nettunenze.
Un appunto a quei pochi infermieri che lo hanno preso in simpatia(ricordo Paolo, Francesca, Moira e altri pochi di cui mi scuso, non ricordo il nome) ai quali lui subito dopo essere entrato mi ha chiesto di portare per natale panettoni, pandori e altro, questo è mio padre, loro si che li ricordo e li ringrazio, mi indigno per il resto perché quando si parla di mala sanità credo che vada fatto un esame di coscienza in questo caso di una parte "a pagamento dell' l'INI per come gestisce i pazienti anziani.